In un mondo iperconesso e in cui i nostri figli nascono praticamente con lo smartphone in mano, è di sempre più fondamentale importanza costruire una relazione genitoriale che contempli anche l'educazione digitale. È inutile negarlo, ma la moderna società, iperconnessa e ipertecnologica, ha cambiato e sta cambiando il modo in cui genitori e figli, comunicano, giocano, si divertono, creano ricordi, acquisitano informazioni e fruiscono di contenuti. Le Tv connesse, la fruizione e l'utilizzo di piattaforme come Disney+, Netflix, Youtube Kids, fanno parte oramai tanto della nostra quanto della loro routine. Spotify, i Podcast e ovviamente tutti gli assistenti vocali fanno parte della nostra quotidianità; i giochi e i vari videogames, le foto e i video condivisi sui social. Così come l'advertising e la pubblicità. È davvero impressionante notare come praticamente tutti i bambini sappiano fare tap o scroll senza che nessuno glielo abbia mai realmente insegnato. Imparano per osmosi da noi e dai nostri comportamenti. La necessità di insegnare loro ad avere un rapporto corretto con la tecnologia e con Internet, senza esserne impauriti e spaventati o peggio ancora travolti e inghiottiti è di primaria importanza, specialmente in un mondo post pandemico, dove per circa 2 anni, reclusi in casa, abbiamo fatto e fatto fare incetta di tecnologia e internet, per riuscire noi a lavorare e loro a fare qualcosa. Ed è proprio per questo motivo che nell'utilmo anno, specialmente nei paesi tecnologicamente più evoluti (tra cui non figura ovviamente l'Italia) si sta affermando in maniera decisa il concetto di digital parenting. La necessità per noi genitori di curare anche questo aspetto fondamentale della crescita e dell'educazione dei nostri figli.Sono nati così diverse associazioni e soprattutto diversi siti, principalmente in lingua inglese, che offrono materiali, idee e spunti utili per tutti i genitori che hanno necessità di reperire risorse di qualità per aiutare loro stessi in primis a destreggiarsi e ad acquisire nozioni e competenze proprie di questo mondo. Tra questi vi segnalo sicuramente il Family Online Safety Institute una organizzazione non-profit che lavora per creare un Internet più sicuro, che ha creato una sezione con tanti contenuti dedicati al Digital Parenting e a quanto sia di fondamentale importanza includere in tutti i programmi didattici, a partire dalle elementari, l'educazione digitale. Oppure il sito Digital-Parenting.com sito satellite del ben più noto Respons-ability.net che offre contenuti tematici basati sulle 3M (Model, Manage, Monitor), una interessante sezione dedicata alle recensioni dei videogiochi e un blog sempre aggiornato e ricco di contenuti. Ci sono poi tantissimi altri siti con approcci più verticali, ad esempio sui giochi, per capire quali sono quelli più adatti all'età del bambino, come ad esempio TamingGaming oppure sulla parte di coding per bambini ed educazione digitale: e qui vi consiglio assolutamente l'iscrizione a HelloWorld, che oltre ad avere un sito ricco di contenuti a tema digitale, 3 volte l'anno pubblica una meravigliosa rivista con tante testimonianze di esperti del settore. Tutti gratuiti, tutti senza pubblicità e tutti dall'approccio orientato a trasferire conoscenza in maniera semplice ed efficace. Unica barriera potrebbe essere costituita dalla lingua inglese, ma quando tutto manca, i moderni browser offrono la traduzione istantanea delle pagine.
Il Digital Parenting ha come scopo principale quello di riuscire a fornire competenze e metodo ai genitori, capacità e conoscenza ai figli. Come ben noto, la tecnologia viaggia a velocità mai viste prime, cambiano i social, cambiano i comportamenti e gli algoritmi, cambiano i device. E spesso, cambiano in maniera così veloce e repentina da mettere in difficoltà praticamente tutti. Sicuramente, rispetto a qualche anno, oggi, non solo è tutto più connessono e interconneso, ma anche decisamente più semplice da usare per tutti noi consumatori. Figli inclusi. Se pensate a solo 10/15 anni fa, era difficile per un bambino di 3 anni collegarsi a Youtube per vedere un video o mettere una canzone, avrebbe dovuto sapere quale tasto premere, come collergarsi a Internet (sentendo rumori anche strani) e digitare cose incomprensibili su una tastiera. Oggi invece, colore rosso tap e via; oppure Alexa/Google riproduci "xxx ed il gioco è fatto. Questa maggiore facilità di utilizzo ha notevolmente ridotto età e tempi di utilizzo dei device digitali; Internet e la sua meravigliosa vastità ha di fatto eliminato qualsiasi barriera fisica. Di conseguenza, il ruolo dell'educazione digitale è diventato di fondamentale importanza per i nostri figli e per passare loro tutti i concetti basi per fargli usare internet e device connessi (console incluse) in maniera sicura e soprattutto consapevole. I principali punti del digital parenting, secondo le fonti più autorevoli, hanno in comune una visione unica, quella di educare, crescere e proteggere i bambini nel mondo dei media digitali e possono essere riassunti come segue:
- Comportamenti: i figli spesso imparano comportamenti e abitudini da noi genitori. Se per esempio a tavola a cena, noi non molliamo lo smartphone o quando parliamo con loro guardiamo incessamente lo schermo, anche loro tenderanno, prima o poi, a replicare esattamente gli stessi identici comportamenti. Se ci mostriamo ansiosi nell'usare la tecnologia, anche loro tenderenno a replicare lo stesso comportamento; se usiamo comportamenti poco sicuri (ad esempio una password uguale per tutto, nessun parental control e libero accesso)....
- Competenze: necessità da parte del genitore di studiare e di mantenersi costantemente aggiornato sulle nuove tecnologie, sui nuovi device (giochi e console inclusi: Roblox e Fortnite insegnano), sui trend emergenti e sui social del momento. Sui comportamenti e sulle mode dei ragazzi in età similare (cosa fanno, dove lo fanno, cosa gli piace). Conoscere il loro funzionamento e identificare i possibili rischi/pericoli. Sviluppare un approccio e un metodo di insegnamento che possa coinvolgere i bambini e che sia utile a trasferire conoscenza e informazioni. Configurare correttamente tutti i device sia a livello hardware che software (account dedicati ai bambini/ragazzi, parental control, protezioni su contenuti non adatti all'età dell'utilizzatore..) di modo da costruire un ambiente adatto in cui i bambini/ragazzi possano muover in totale sicurezza che riesca ovviamente ad evolversi al crescere delle competenze, delle necessità e ovviamente delle capacità
- Dialogo: costruire un rapporto basato sulla fiducia anche su questi temi, che preveda anche dei momenti di condivisione (ad esempio giocare assieme a Fortnite o Fifa) e di interesse verso quello che i nostri figli online, mostrandosi magari anche interessati ad apprendere da loro ad esempio una nuova App o un modo nuovo di ascoltare musica e via discorrendo
- Sicurezza: illustrare e raccontare i pericoli derivanti da un utilizzo non corretto dei social o comunque di internet in generale (ad esempio condividere accessi e password o informazioni sensibili), raccontare delle echo-chamber e di come funzionano gli algoritmi, i tracciamenti e la raccolta dati, sia pura in maniera sommaria
- Controllo: monitorare cosa fanno, con lo fanno e come lo fanno; quanto tempo passano connessi o comunque davanti ai loro device; analizzare che app usano, cosa cercano e come cercano, quali informazioni ricevono e quali sono le loro fonti di informazioni. Capire a cosa giocano, se hanno dei team o meno, se chattano in team e di cosa parlano (anche gli insulti verbali o scritti ricevuti online possono avere pesanti ripercussioni, specialmente sui ragazzi più giovani). Notare improvvise variazioni di comportamento e utilizzo di particolari app o meno, magari in orari nottuni o comunque in orari di minor controllo o presenza genitoriale in casa
Quanto sopra descritto ha ovviamente anche il compito di consentire al genitore di poter intervenire in maniera tempestiva ed eventualmente anche in maniera più invasiva (controllo chat e messaggi, foto e video e via discorrendo) nel momento in cui dovesse notare cambi improvvisi di comportamento, situazioni strane o comunque accorgersi che qualcosa non va come dovrebbe andare.
Personalmente mi ritengo un padre con tantissimi difetti e pochi pregi, che ha compentenze in materia digitale e informatica e che è rimasto profondamente scottato e colpito da quello che ha visto e vede costantemente in giro per la rete.
Ho una bambina di 5 anni che già da diverso tempo ha mostrato, come credo sia logico e naturale, un certo interesse verso tutto ciò che sono smartphone, pc e console. Luci o colori degli smartphone sono studiati per catturare la loro attenzione e il vederci sempre con questi oggetti tra le mani, gli ha fatto imparare per osmosi praticamente tutte le gesture. Tap, Scroll, Pinch sono gesti che tutti i bambini oggi sanno fare. Così forte delle mie competenze e del rapporto che fortunatamente sono riuscito ad instaurare con mia figlia, ho deciso di provare a raccontare il mio approccio, di come cerco di integrare anche la tecnologia nel normale percorso di sviluppo e crescita di mia figlia e ovviamente di cosa faccio a livello tecnico per rendere sicuro e protetto l'ambiente virtuale in cui si muove. In sostanza vorrei provare a raccontare il digital parenting secondo me. Inizialmente sono partito da me stesso, cercando sin da subito di eliminare una serie di comportamenti scorretti (quali ad esempio smartphone in mano mentre le parlo, o a tavola mentre si mangia) cercando di costruire con lei una routine che tenga conto della sua volontà di provare di tutto (è pur sempre una bimba) e delle sue necessità. L'idea attualmente alla base del mio approccio è di trasferirle nozioni tecniche e pratiche attraverso dei semplici concetti di gamification, evolvendo di volta in volta il mio modo di raccontarle le cose e di farle provare con mano il tutto.
Ogni articolo tratterà un tema specifico che andrà ovviamente ad includere metodo e approccio, parte hardware (su quello che uso e faccio usare) e ovviamente parte software (come ho configurato la mia rete, perchè ho scelto un certo tipo di sistema operativo e via discorrendo). Spero in questo modo di riuscire a trasmettere alcuni concetti base, rendere interessante la lettura e stimolare la curiosità sul tema. E ovviamente spero di essere utile a qualche genitore che magari sta iniziando ad affrontare il tema dell'accesso ad internet dei suoi figli.
Nelle fasi iniziali, ho cercato di studiare e leggere tanto, sopratutto per cercare di trovare un metodo e un approccio di insegnamento che potesse funzionare per una bambina e devo dire che in rete ci sono tanti gruppi e forum tematici, principalmente su Reddit, che trattano il tema e dove sono entrato in contatto con tanti altri papà, più o meno competenti sul tema e con figli pù e meno grandi, con cui ci confrontiamo e dialoghiamo spesso di approcci, progressi e nuovi spunti. In questo modo riusciamo a stimolarci sempre e io ad apprendere sempre nuove idee e spunti.
Ho deciso di approcciare sin da subito queste tematiche in quanto Alice crescerà giocoforza in un modo digitale e connesso, che le chiederà una serie di competenze e soprattutto le richiederà una serie di conoscenze. E siccome al momento di educazione digitale a scuola non se ne parla, a differenza di altri paesi europei e non, ho deciso di provare a insegnarle direttamente io quel che so. Spero di riuscire a continuare a seguirla e a farla crescere anche sotto questo punto di vista. L'universo digitale è un posto meraviglioso che offre e offrirà opportunità pazzesche, anche a livello lavorativo, ma è al tempo stesso un oceano, in cui bisogna saper navigare e rispettare, con la consapevolezza che in Intenet e su Internet si può fare di tutto e incontrare chiunque. E questo qualcuno dovrà pure insegnarlo alle generazioni presenti e future. Ed io vorrei in qualche modo provare a parlarne, a raccontare il mio approccio e magari a stimolare un confronto tra metodi diversi e approcci diversi. Del resto, dove esistono condivisione e consapevolezza, si trovano le giuste soluzioni per affrontare anche la soluzioni più problematiche.