Cos'è e come funziona il Parental Control?

Il Parental Control, noto anche come filtro famiglia o controllo genitoriale, è un sistema che permette ad un adulto, tipicamente il genitore, di monitorare l'attività e il tempo di utilizzo, consentire o bloccare l'accesso a determinati contenuti, da parte del bambino. Solitamente i sistemi di Parental Control consentono 2 diverse tipologie di controllo:

- quantitativo: quanto tempo posso usare un device o una applicazione, per quanto tempo posso giocare alla console e via discorrendo. In questo caso il filtro è meramente temporale, con limiti o orari di utilizzo impostati.

- qualitativo: cosa posso guardare, quali app posso usare, quali siti posso navigare, cosa posso ricercare e via discorrendo. In sostanza lavora con filtri che consentono o precludono direttamente l'accesso a determinate risorse o applicazioni.

Ambo le tipologie di controllo devono però lavorare in maniera sinergica e non esclusiva, in quanto ad esempio consentire 2 ore di utilizzo di internet ad un bambino, senza alcun filtro su contenuti e applicazioni e soprattutto senza alcun controllo su cosa ha fatto e quello che ha visto, non è sicuramente un buon modo di procedere. Ma se la prima classificazione, è abbastanza semplice da capire e impostare, la seconda merita un ragionamento dedicato. Ad oggi infatti esistono diversi tipi di filtri che possono essere impostati sia a livello di connessione che di singolo device. Ed è importante capire la loro logica di funzionamento, per riuscire poi a trovare la miglior impostazione possibile sulla base dell'età del minore, delle conoscenze e delle competenze informatiche sue e dei suoi genitori. Le distinzioni da fare in questo caso sono di 2 tipi:

Livello Hardware

- Controllo Perimetrale: firewall, proxy, dns filtrati. In sostanza è un controllo che opera su tutta la rete, indipendentemente dal device in uso. A seconda delle diverse impostazioni, può essere bloccato l'accesso a qualsiasi sito o applicazione, possono essere filtrati tutti i pacchetti dati in entrata e in uscita. In questo modo si ha praticamente un controllo totale di quello che succede all'interno della rete domestica ad esempio, di cosa fa e in quale applicazione, in quale sito naviga e come lo cerca, quale parole chiave usa e dove.

- Controllo Sistema Operativo: filtri famiglia, account minori/kids. Sono le impostazioni presenti all'interno del singolo device/sistema operativo, che possono limitare l'accesso a determinate risorse o contenuti, limitare l'accesso ai videogiochi e via discorrendo. Si tratta di impostazioni che classificano un account utente all'interno di un determinato device, e come tali, possono includere restrizioni (ad esempio il divieto di installare applicazioni o acquistare applicazioni da uno Store) che limitano l'utilizzo del device stesso.

Black & White List Internet Access

Livello Software

- statico: viene impostato e configurato un perimetro di siti, contenuti e applicazioni che possono essere usate dal minore. L'accesso o il blocco a determinate risorse avviene attraverso white list e block list che danno pieno e assoluto controllo di tutto quello che l'utilizzatore del device potrà e non potrà fare. Ad esempio sarà possibile inserire in black list tutte le parole chiave legate al mondo del gaming online, del porno e via discorrendo. In questo modo tutti quei contenuti non sanno mai raggiungibili o visibili su quel determinato device.

- dinamico: si appoggiano su database internazionali costantemente aggiornati, come ad esempio NetNanny o PEGI, che analizzano costantamente il flusso di navigazione adattandosi all'età dei bambini. Ovviamente evolvendi con loro, più crescono, maggiore sarà l'ampiezza del perimetro consentito. Ovviamente rispetto all'approccio statico, l'approccio dinamico offre un minor controllo su cosa è ammesso e cosa no, di contro richiede molta meno manutenzione e studio rispetto all'approccio statico.

Perchè è così importante?

Secondo i dati della ricerca condotta dalla Polizia di Stato e da Save the Children pubblicata il 5 maggio 2022, in occasione della Giornata Nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, nel 2021 in Italia ci sono stati 5.316 casi di pedopornagrafia con un incremento del 47% rispetto al 2020, di questi:

Numeri abbastanza preoccupanti, ai quali andrebbero aggiunti inoltre quelli relativi a revenge porn, cyberbullismo, sexting e via discorrendo. Numeri che secondo il Resoconto Attività 2022 della Polizia Postale stanno ulteriomente aumentando specialmente nella fascia di età inferiore ai 9 anni. Social network e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti più frequentemente teatro delle interazioni nocive, frutto anche di una non corretta configurazione dei device (smartphone e console) e di una mancanza di dialogo e controllo sulle attività online fatte dai minori. Ed è proprio qui che entra in gioco il Parental Control.

Il Parental Control è infatti in grado di offrire un controllo, minimo o totale a seconda delle varie impostazioni che andremo a scegliere, di tutta l'attività che viene fatta da un minore su un dato device sia online che offline. Oltre a controllare il tempo di utilizzo, di un gioco o di un'app, è possibile sapere cosa viene visto e cosa viene cercato, i siti visitati e la cronologia delle ricerche e nei casi più estremi anche i messaggi inviati e le telefonata fatte e ricevute. Si tratta quindi di uno strumento molto potente che però non deve in alcun modo sostituire il dialogo e il normale processo di educazione digitale dei propri figli e deve essere usato con cautela, partendo dalle esigenze del bambino, dalla sua età e ovviamente dalle sue compentenze in maniera informatica. Personalmente ritengo che possa essere anche peggio abituare i minori alla cultura della sorveglianza o citando Stefano Rodotà, alla cultura del ciò che è tecnologicamente possibile, è anche eticamente legittimo. Anche i minori hanno diritto alla Privacy e diritto di imparare e sperimentare, magari anche sbagliando, ed è dovere di ogni genitore, tutelare questi diritti; proprio per questo motivo, ho si configurato un sistema di Parental Control Perimetrale e Statico su tutti i miei device, ma ho anche inziato e fatto inziare ad Alice un percorso di educazione digitale che le possa spiegare e far capire i concetti base dell'utilizzo dei vari device, di internet e via discorrendo. A tal proposito vi consiglio questo articolo di Repubblica.

Safe Search Attivata e Disattivata

Come andrebbe configurato?

Non esistono regole auree per la corretta configurazione e per i blocchi. Tuttavia, secondo le teorie che vanno per la maggiore e le diverse esperienze disponibili online, l'approccio dovrebbe essere basato su:

- fino ai 10 anni: controllo impostato con le massime restrizioni a livello qualitativo, libere invece quelle a livello quantitativo. Con i pc si può anche studiare, quindi le restrizioni e i limiti di utilizzo dovrebbero essere impostate per ogni singola applicazione.

- dai 10 ai 14 anni: primo allentamento delle restrizioni e maggiore uso del dialogo, al fine di far comprendere meglio quali potrebbero essere i rischi associati al WEB, a cosa prestare attenzione e perchè è importante ad esempio prestare attenzione a quello che si condivide, a quello che si dice o scrive nelle varie chat dei giochi e via discorrendo. In questa fase il bambino/ragazzo vuole iniziare ad avere un minimo controllo di quello che fa e una discreta conoscenza base degli strumenti che usa. Ma non ha ancora la percezione reale dei pericoli e del dietro le quinte, andrebbe quindi stimolato a ragionare su ciò e sulle conseguenze che ogni sua azione online può avere, anche offline.

- dai 14 ai 18 anni: ulteriore allentamento delle restrizioni, senza però perdere il controllo sulle attività fatte online. In questa fase, a mio avviso, si potrebbe seriamente cominciare a sondare le capacità di navigazione dei ragazzi e di raccontare quello che fanno e che vedono. In questo modo, allentando le restrizioni, si dovrebbe iniziare ad approcciare lo studio mirato di privacy, identità digitale, algoritmi e influenza nel processo decisionale, furto di dati e furto di indentità, cybersicurezza e truffe online Magari sfruttando i concetti basi della gamification (se superi il test, ti regalo un'ora in più di internet).

E come andrebbero configurati i vari device?

Con la tecnologia vale sempre la solita regola: tutti i membri dell'equazione devono tendere allo stesso risultato. Per questo motivo, il Parental Control, per quanto ben configurato, non può lavorare da solo e necessita quindi di un supporto legato al singolo device. Ogni singolo device che verrà usato da un qualsiasi minore, sia esso uno smartphone, un tablet, un pc o una console, sia esso ad esclusivo o condiviso, il suo account dovrà necessariamente essere configurato come account kids/minori a seconda del sistema operativo del device. Questa tipologia di account presente piccole ma fondamentali restrizioni, che eviteranno al suo utilizzatore, ad esempio, di disattivare i filtri famiglia, installare app non consentite e ovviamente aggirare tutte le protezioni impostate. Ovviamente, in caso di device condivisi, con più account presenti, ogni account dovrà avere una sua password, non codivisa, in modo da obbligare il bambino ad usare il suo account, con tutte le sue impostazioni. Stesso discorso vale per gli smartphone, qui ad esempio trovate l'impostazione della Home Screen del mio Note10+ quando viene usato da Alice.

Samsung KIDS Account

Tutti i sistemi operativi, console incluse, offrono la possibilità di creare account di questo tipo, con un processo similare a quello che si fa quando si crea il proprio account. In questo avremo l'assoluta certezza che tutte le regole impostate verranno rispettate e non potranno in alcun modo essere disattivate.

Nintendo Switch Account Kids e Filtro Famiglia

Ma io non ci capisco nulla, come posso fare?

Purtroppo le compentenze digitali, tanto di base quanto avanzate, in Italia non sono alte, anzi sono davvero basse. E spesso, i genitori vengono da più parti considerati l'anello debole in questa catena. All'interno del sito Agenda digitale è presente una sezione interamente dedicata all'educazione digitale che potete trovare qui, dove si prova a dare qualche consiglio utile su come approcciarsi a questo mondo. A malincuore devo ammettere però di essere pienamente d'accordo con definizione di anello debole: troppo spesso vedo bambini usare smartphone, console e tablet senza alcuna protezione o parental control attivo. Troppo spesso li vedo usare account Netflix senza alcun limite sull'età; il caso Squid Game per me è indice di assoluta mancanza di controllo, vi lascio qui un articolo che racconta il fenomeno. È da folli far guardare questa serie ad un bimbo di 9 anni, magari da solo, magari senza saperlo, o peggio ancora ridendoci con lui. Da genitori abbiamo il compito di studiare e informarci anche su questi temi, su come configurare correttamente un device e su come controllare quello che i nostri figli fanno online. Considerando che oramai tutte le applicazioni di Parental Control sono facilissime di configurare e con procedure guidate molto chiare e dettagliate.

Prevenire è meglio che curare

E' il celebre pensiero del medico sociale e scienzato visionario Bernardino Ramazzini e credo possa essere esteso anche al campo della sicurezza informatica. Educare tutti ad un uso corretto e consapevole degli smartphone e di internet, porterebbe enormi vantaggi e benefici a tutti: ai genitori, più tranquilli e sereni non solo nel controllare ma soprattutto nel sapere che i loro figli sanno quello che stanno facendo; ai ragazzi, maggiore consapevolezza di quello che è il mondo di oggi e il mondo che li attenderà. Fornire device opportunamente configurati, eviterà inoltre spiacevoli sorprese e un ambiente sicuro in cui far navigare i nostri figli. Ovviamente senza privarli di quello che internet offre oggi, in termini di possibilità di imparare, studiare e scoprire sempre cose nuove. E perchè no, magari far crescere futuri talenti in questo ambito.

Ricapitolando

Questo articolo riassume in maniera teorica il funzionamento del Parental Control, della sua importanza e del perchè dovrebbe essere sempre accompagnato anche da altro. L'ho scritto sulla base delle mie conoscenze, di quello che ho letto e leggo e della mia esperienza in merito. La soluzione che ho implementato all'interno della mia rete domestica, verrà trattata in un articolo dedicato, decisamente più tecnico, che illustrerà tutto il suo funzionamento (sia a casa che fuori) e il perchè di determinate scelte e configurazioni. Se siete arrivati fin quaggiù non mi resta che ringraziarvi per la pazienza e darvi appuntamento al prossimo articolo.