Google Pixelbook: un corteggiamento lungo 3 anni

La mia passione per la tecnologia e per i software, mi ha sempre spinto a provare device di diverso tipo sia in ambito computer che in ambito smartphone. Ho seguito sin dalla nascita il tentativo di Google che creare un sistema operativo alternativo al mondo Windows/OSX/Linux e sapevo che prima o poi avrei acquistato un Chromebook. Il primo fu lanciato nel lontano 2011 ma il mercato non li accolse in maniera calorosa, anzi si parlò addirittura di flop assoluto dell'anno come riportato dall'articolo di TheRegister.com

Un sistema leggero e totalmente cloud based, che consentiva di avere a prezzi decisamente competitivi, hardware di buon livello, con prestazioni davvero interessanti e una autonomia da record, il tutto in computer piccoli e leggeri. Tuttavia, avere nel 2011 un sistema interamente cloud based era troppo, anche per un mercato tecnologicamente avanzato come gli Stati Uniti; figuriamoci per l'Italia, dove nel 2011, ad esclusione di alcuni grandi città, le connessioni domestiche erano delle penose ADSL da 7mega in download e 512k in upload, non che negli uffici andasse meglio eh.

Fortunamente la tecnologia è andata avanti, le connessioni sono diventate sempre più veloci e il cloud è diventato oggi un nostro fondamentale compagno di vita, tanto privata quanto lavorativa. E di questa evoluzione ne hanno benificiato ovviamente anche i Chromebook, che a partire dal 2016 hanno superato in vendite i Mac (almeno negli Stati Uniti). E sono apprezzati specialmente da target college/università: la possibilità di avere device perfomanti, leggeri, sempre connessi, con autonomia elevata e prezzo decisamente contenuto è una leva d'acquisto molto interessante. Senza dimenticare ovviamente l'ampio parco applicazioni Android e la possibilità di utilizzare in maniera nativa, tutte le applicazioni linux/debian.

Da nerd quale sono, ho sempre avuto la curiosità di provare un Chromebook, per capirne a fondo le potenzialità e capire se potesse essere uno strumento per me valido o meno. Ho sempre trovato l'Ipad di Apple, uno strumento troppo limitato e limitante, nonostante tutti gli aggiornamenti di IpadOS, specialmente per un uso misto e che non si limitasse solo ed esclusivamente alla parte entertaiment/ludica. E come sempre accade, al fine di valutare l'esperienza d'uso a 360° volevo prendere un Chromebook fatto direttamente da Google, il Pixelbook appunto.

Seguii il suo lancio ufficiale nel 2017: 1kg di peso, chassis interamente in alluminio spazzolato, vetro e gomma, touch screen con supporto penna, processori i5/i7 serie Y di settima generazione fanless: un vero gioiello della tecnologia. Tanto bello quanto maledettamente costoso considerando anche le spese di importazione e le relative tasse. Per quanto volessi acquistarlo, l'arrivo di Alice, fece cambiare praticamente tutte le mie priorità e quindi decisi di rimandare l'acquisto. Ovviamente ho continuato a leggere sia le recensioni che ovviamente l'evoluzione di Chrome OS. Ma si sà, la "scimmia tecnologia" può essere messa a bada per un tempo limitato, prima o poi esce fuori e torna prepontemente a farsi sentire.

Google Pixelbook

Siamo giunti infine al 2020, la pandemia globale e il lockdown generalizzato, e, complici il totale e preponte risveglio di alcune passioni e alcuni articoli su reddit e blog che seguo, riesco a trovare un ottimo annuncio su Ebay: Pixelbook I5, 8giga di ram, 256giga di SSD e Pixelbook Pen a €400 ss incluse (e considerando che viene dalla germania, non devo pagarci neanche le tasse). Contatto il venditore, quattro chiacchiere di rito per avere informazioni su condizioni batteria, schermo e penna, sembra essere tutto perfetto; accetta Paypal con eventuale reso. L'occasione è più unica e rara, decido di cedere, un paio di click ed il gioco è fatto. Ora non restava che attendere l'arrivo del corriere.

Il 15 giugno alle ore 12:30, come da previsione, arriva il corriere. Finalmente il corteggiamento, durato 3 anni, è terminato. Il tanto desiderato Pixelbook è qui nelle mie mani, ora non resta che sperare che non deluda le attese. Apro il pacco, è semplicemente meraviglioso. Un pezzo di metallo assemblato alla perfezione e, devo ammettere, tenuto davvero maniacalmente dal ragazzo tedesco. Non un graffio o altri segni estetici di usura. E' praticamente indistinguibile dal nuovo.

Google Pixelbook

Le operazioni di configurazione sono davvero semplici e veloci, sfruttando perfettamente il mio account gmail, riesco a configurarlo in circa 10 minuti. Immediata la sincronizzazione con tutto il mio ecosistema Android/Google e anche l'interfaccia con il Note10+ è praticamente istantanea. Terminato il setup iniziale, ho deciso di provare a usarlo come device principale per circa 15gg, giusto per capire le sue vere potenzialità come unico device domestico. Ovviamente ho anche provato a usarlo come device principale di Alice, sfruttando la possibilità di reclinare la schermo e utilizzarlo con il touch. Ma andiamo con ordine, partiamo dalla caratteristiche tecniche.

La versione che ho acquistato è quella intermedia sia per quanto riguarda il processore che lo storage. Lo schermo è un 12,3" QHD, con rapporto 4:3 e risoluzione massima di 2400 x 1600 e 450nits di lumonisità. Il mio display fortunatamente non presenta white spots o altri difetti, è praticamente perfetto. Ben bilanciato a livello di resa cromatica è incredibilmente luminoso e comodo per lavorare. Rispetto ai formati 16:9 si riesce a lavorare maggiormente in lunghezza e quindi si ha a disposizione ampio spazio per tenere aperte diverse finestre. Una menzione particolare merita il touch, pensavo non fosse così utile e funzionale, invece, anche nell'utilizzo quotidiano, devo dire che ha il suo perchè (specialmente nelle operazioni di zoom, cambio finestra e apertura programmi); direi una piacevole sorpresa. La tastiera, retoilluminata, è soffice al tanto e incredibilmente comoda. Non affatica i polsi, merito anche dei poggiapolsi gommati e con la giusta spaziatura tra i tasti. Piacevolessima da usare, ci scriverei per giorni e giorni, il feedback dei tasti è semplicemente meraviglioso. Ampio e comoda il trackpad, in vetro, supporta ke gesture ed è abbastanza reattivo e preciso. Buona la durata della batteria, si parla di una unità di 41 Wh che garantisce un'utilizzo continuativo medio di circa 6 ore; da segnalare la totale assenza di consumi in standby. 2 porte USB-C e supporto alla ricarica rapida completano il quadro hardware. Il tutto racchiuso in 1kg di peso e 1cm di spessore, mai visto niente di più sottile.

Google Pixelbook

Se le specifiche hardware sono di primissimo livello, la parte software è stata davvero una piacevole scoperta. Partiamo subito con il dire che Chrome OS, giunto oramai alla versione 100, è diventato veramente un sistema operativo maturo e funzionale. Su questo tipo di hardware vola, leggero e snello come pochi altri. Le applicazioni girano in maniera fluida e veloce, e gli 8 giga di ram consentono di avere sempre un sistema scattante e pronto all'uso. Ovviamente sono presenti tutti i programmi forniti da Google e la loro integrazione è semplicemente fantastica. Per arricchire l'esperienza utenta è possibile accedere a tutto il parco applicazioni di Android, attraverso il Playstore: in sostanza la gestione delle app è praticamente identica a quella degli smartphone, con la differenza che qui è possibile usare anche tastiera a trackpad per gestire il tutto. Tutte le applicazioni, supportano lo schermo intero (ad esempio SkyGo e Netflix). A tutto questo va aggiunta la possibilità di installare tutte le applicazioni Linux, versione Debian, attraverso una emulazione garantita da Crostini. In questo modo il parco software diventa praticamente illimitato, potendo attingere a tantissimi programmi opensource di tutti i tipi (dal montaggio video, all'editing fotografico, allo sviluppo e via discorrendo). Sicuramente non si ha la stessa velocità delle applicazioni native, ma devo ammettere che anche la parte emulazione viene gestita in maniera più che buona.

Google Pixelbook

Nell'uso quotidiano, navigazione web, gestione posta, multimedia, Chrome OS non fa per nulla rimpiangere un notebook classico, si dimostra sempre fluido e reattivo. Comoda la possibilità di ruotare lo schermo e l'interazione touch velocizza e semplifica alcune operazioni. E' possibile ovviamente gestire call, con qualsiasi tipo di applicazione, ed anche la suite Office, si comporta molto bene. Si riescono tranquillamente a modificare anche presentazioni pesanti o file excel con tabelle pivot e macro. E poi ovviamente c'è lei, la Google Pen, completamente integrata nel sistema e molto utile in tantissime operazioni (dalla semplice firma dei documenti, ad utilizzo come puntatore laser, fino ovviamente ad operazioni più complesse come disegno, scrittura e foto editing).

Come preventivato, non solo ha completamente sostituito l'IPAD, ma ha finito per mettere in forte dubbio anche la permanenza del mio MacBookPro; nel dubbio sono finiti ovviamente in vendita su Ebay. Molto più comodo scriverci, molto più comodo lavorarci. Leggerissimo da portare in giro, specialmente in vacanza, dove preferisco viaggiare leggero. Scriverci è un piacere, la sua tastiera oltre ad essere morbida al tatto, restituisce una sensazione di precisione e solidità notevole; di conseguenza è diventata la macchina di riferimento per la parte di sviluppo. L'integrazione della Google Pen con la suite Adobe (Lightroom e Photoshop) mi consente inoltre di essere molto più preciso e veloce, nelle modifiche che faccio alle foto scattate in Raw. L'integrazione con Linux poi completa il tutto, dandomi la possibilità di gestire via terminale, tutti i restanti device di casa. Come tutti i device ha i suoi contro, ma al momento, si integra perfettamente all'interno del mio ecosistema hardware, ed è divenuta a tutti gli effetti la macchina perfetta per i miei usi ludici e le mie passioni (coding, sviluppo e informatica).

Google Pixelbook

Inoltre un aspetto da considerare, molto importante per me, è il suo utilizzo anche come primo computer di Alice. La possibilità di essere usato in maniera touch e di esguire tutti i principali programmi, sia di svago (Youtube Kids, Netflix, Skygo e via discorrendo), sia di coding (Scratch...) lo rendono uno strumento adatto per far sperimentare ad Alice i rudimenti dell'informatica e ovviamente di internet. Inoltre la presenza e integrazione con la penna, le offre anche la possibilità di disegnare/colorare/giocare, contribuendo ad offrire una esperienza completa. Non mancano ovviamente le possibilità di creare un profilo kids che unitamente ai controlli impostati su accessi esterni e connesioni, lo rende praticamente un device super sicuro per tutti i bambini.

Google Pixelbook

Al netto del tempo passato a seguirlo, considerando la spesa finale sostenuta, posso dire di essere davvero soddisfatto dell'acquisto fatto. L'evoluzione di ChromeOS, negli ultimi è stata davvero importante, diventanto di fatto un sistema operativo completo, stabile e velocissimo, che merita però un approfondimento. Alla luce dei prezzi medi attuali dei Chromebook (si parte da circa 250€) e delle potenzialità offerte, unitamente ad una estrema facilità di utilizzo e di configurazione, li ritengo ad oggi macchine perfette non solo per la dad e per la scuola, ma anche per tutte quelle persone che cercano un pc per un utilizzo prettamente domestico (navigazione, controllo posta, revisione di testi, social ma anche un minimo di editing foto e video).