Per tanti anni, diciamo a partire dal 2018, ho sempre pensato di acquistare un NAS. Mi ero stancato di avere cloud sparpagliati tra diversi provider, Google, Amazon, OneDrive; mi era stancato di dover pagare una fee mensile e soprattutto di non riuscire ad avere una gestione centralizzata di tutto il mio archivio digitale. E soprattutto mi ero stancato di avere file sparsi in giro per il Web, come se non ce ne fossero già abbstanza. Ma ogni qualvolta ero in procinto di acquistarlo, per un motivo o per un altro, rimandavo l'acquisto. Inizialmente avevo optato per una soluzione ibrida che prevedeva di attaccare un hard-disk classico al modem e condividerlo in rete. Ovviamente con tantissimi limiti in termini di sicurezza, gestione dei file e accessibilità. Così ho continuato a studiare i vari modelli, i vari sistemi operativi, a testare soluzioni opensource (come ad esempio TrueNAS o OpenMediaVault) senza però riuscire mai ad esserne totalmente convinto. Fino al 18 dicembre 2020, quando, dopo mesi di studio, di scelta e di ripensamenti, specialmente sulla tipologia di Hard-Disk da acquistare, e dopo l'ennesima rottura di un disco (fortunatamente solo di backup del principale) ho deciso di fare il grande passo e acquistare un NAS: un Synology DS 220+ per la precisione a cui ho abbinato una coppia di Seagate IronWolf da 4 Terabyte ciascuno. Quindi questa non sarà un vero e proprio unboxing, ma una specie di recensione dopo circa 2 anni di utilizzo, in cui proverò a spiegare perchè credo che oramai, considerando anche i costi, tutti dovrebbero seriamente pensare di acquistarne uno.
Letteralmente la parola NAS significa Network attached storage, ovvero un dispositivo connesso alla rete che ha come funzione principale quella di immaganizzare dati e renderli accessibili da qualsiasi punto del globo a tutte le persone a cui è stato dato un accesso. In parole semplici, un NAS deve essere inteso come un piccolo cloud personale, dove vengono conservati tutti i nostri file, esattamente come avviene con Google Drive o iCloud, ma con livelli di privacy e strumenti di controllo decisamente più elevati. E ovviamente senza limiti di spazio, in considerazione del fatto che all'interno del NAS è possibile inserire unità di archiviazione di qualsiasi dimensione e velocità. Il costo di tali dispositivi negli anni si è ridotto in maniera sensibile, rendendoli praticamente accessibili a tutti. Solitamente i NAS, in quanto piccoli computer, dotati di CPU e Ram, sono generalmente dotati di sistemi operativi basati su Linux, ovviamente con edizioni personalizzate e adattate dai diversi produttori in base alle loro esigenze. Ogni produttore integrato poi un suo store dove poter acquistare e scaricare le diverse applicazioni (antivirus, pacchetti per la produttività, lo svillupo, la gestione delle mail) al fine di rendere adattabile il funzionamento del NAS alle nostre esigenze. Per concezione i NAS sono progettati inoltre per essere accessibili anche dall'esterno, in questo modo si avrà sempre e comunque la possibilità di accedere a tutti i nostri, proprio come facciamo con un Google Drive qualsiasi. Ovviamente a patto di impostare regole di accesso e sicurezza idonee ad esporre il device su Internet e prevenire eventuali attacchi. Ma su questo punto devo ammettere che Synology offre una soluzione integrata molto semplice da configurare e con un livello di sicurezza davvero notevole.
Dopo aver letto innumerevoli recensioni e fatto le solite ricerche del caso, la scelta è venuta quasi spontanea: Synology DS220+, modello di punta della fascia consumer, con funzionalità ampliate per la gestione degli accessi e la sicurezza dei dati. Con 2 vani per i dischi, di modo da poter essere configurati in RAID 1 (ovvero copia esatta dei file su ambo gli hard-disk) con supporto all'hot-swap (letteralmente cambio a caldo): in questo modo, dovesse rompersi un hdd, posso tranquillamente sostituirlo, senza alcuna perdita dei dati e lo posso fare senza spegnere il NAS. In questo modo, una volta inserito il nuovo disco, verrà ricreata nuovamente la partizione e la struttura RAID 1. Completano il tutto una doppia porta giga-ethernet, 1 slot per espansione della ram e una ventola posteriore da 92mm. Di seguito le caratteristiche del modello da me acquistato.
Per quanto riguarda gli hard disk, solitamente si cerca di prendere quelli specifici per essere utilizzati con un NAS. Rispetto ai modelli classici, non cambia la forma e la struttura, ma i dischi per NAS sono costrutiti con alcune piccole accortezze che gli consentono di operare h24, con temperature relvativamente più basse e a supportare cicli di lettura/scrittura più alti. Quasi tutti i produttori hanno a listino questa tipologia di device; io personalmente dopo una attenta analisi ho scelto una coppia di Seagete IronWolf da 4 terabyte ciascuno. Freddi e affidabili, hanno una memoria cache di 64mb e una velocità di rotazione di 5.900rpm. In sostanza fatti per lavorare con un NAS sia per specifiche di carico che prestazioni.
Una volta aperto il tutto e installati gli hdd all'interno degli slot preposti, ci sono alcune operazioni preliminari da fare. La configurazione oramai è praticamente automatizzata, una volta collegato al NAS al router ed effetuato il primo accesso, in automatico andrà a scaricare il software necessario per configurarsi. Rispetto ai tradizionali hard disk esterni con collegamento USB, l'accesso avviene attraverso browser, inserendo l'indirizzo IP del NAS che viene fornito dal vostro modem "192.168.1.xxxx" in base alle vostre impostazioni. Vi verrà ovviamente chiesto di configurare un account come amministratore del sistema, di impostare una password sicura e di creare alcune semplici regole per gestire gli accessi e i criteri di protezione. Per un utente normale, la configurazione guidata offerta da Synology offre già sufficiente protezione e consente di avere sempre accesso a tutti i file del NAS. Comodissima la gestione delle cartelle e dei permessi, che consentono ad esempio, di dare o meno l'accesso ad un gruppo di utenti a determinate cartelle. Terminate le procedure iniziali ci verrà chiesto come partizionare i dischi rigidi e come andare a configurare lo storage. Anche in questo caso, la procedura guidata aiuterà a impostare tutto correttamente; personalmente ho creato uno storage pool in formato BTRFS, un file system di nuova generazione che offro integrità dei dati ed elevati criteri di protezione. Sul sito Synology è presente una dettagliata descrizione del suo funzionamento e dei suoi vantaggi rispetto ai più classici file system. Vi consiglio di darci un occhio per capire meglio il tutto. Terminata anche questo passaggio potremo a questo iniziare a copiare tutti i file dai vari device, importare tutti i file presenti sui vari cloud e ovviamente iniziare a modificare il percorso dei vari backup sul nostro nuovo NAS. Anche in questo caso, è possibile sia configurare il tutto manualmente (scelta che consiglio ai più esperti) oppure affidarsi totalmente alle varie applicazioni offerte da Synology, che in maniera semplice e intuitiva, migreranno per noi tutti i dati (foto, video, file) da tutti i nostri device.
Sono passati oltre 2 anni da quanto il Ds220+ è entrato a far parte della mia infrastruttura tech e per descrivere la sua utilità mi viene in mente solo una frase mai più senza!. Veloce e reattivo, silenziosissimo e sempre sincronizzato con tutti i miei device, inclusi quelli di Franci. Ognuno ha le sue cartelle e i suoi accessi, sia a casa che fuori, nonni inclusi, ho creato loro un accesso dedicato esclusivamente per vedere le foto di mia figlia. Su qualsiasi computer o smartphone ho sempre con me tutti i file e anche cambiare device è diventato davvero estremamente semplice e veloce. Ho spostato e schedulato tutti i backup, inclusi quelli dei cellulari (sia Iphone che Samsung) su di lui, in maniera semplice e veloce. E lo stesso discorso vale anche per i pc/mac, con backup incrementali, che mi consentono di poter eventualmente ripristinare una particolare configurazione in qualsiasi momento. Non solo sono riuscito a chiudere tutti i vari servizi cloud che usavo prima, ma adesso riesco anche a gestire meglio anche la memoria occupata sui vari device (ad esempio, sul mio smartphone ho pochissime foto salvate nella sua memoria, sono tutte sul NAS, sempre accessibili e disponibili). Ci sono giusto 2 piccoli upgrade che dovrò fare a breve: acquistare un UPS, per evitare brusche interruzioni di corrente e aumentare la ram per gestire meglio alcuni processi che ho impostato e avere maggiore capacità di calcolo utile per alcuni container che ho virtualizzato. Davvero super soddisfatto e ne consiglio l'acquisto a tutti (esperti e meno esperti). Semplifica notevolmente la vita, consente un maggiore controllo di tutti i nostri file e ovviamente aumenta notevolmente la nostra privacy, consentodoci di chiudere tutti i vari servizi di cloud esterni, in favore di un più comodo cloud personale.
Se escludiamo il nome, i NAS oggi hanno raggiunto un livello di facilità di configurazione e di gestione, da poter essere utilizzati praticamente da chiunque, esperti e meno esperti. Avere un cloud centralizzato in casa, vi consentirà di avere sempre accesso ai vostri dati, da qualsiasi device e da qualsiasi parte del mondo. Di avere sempre sotto controllo tutti i vostri file e i backup dei vari dispositivi. Di condividere foto e video con chi volete voi e di farlo nella massima sicurezza. Vi consentirà di risparmiare, anche parecchio nel medio-lungo periodo e di diminuire sensibilmente la mole di dati disponibili online. E di tenere i vostri dati al sicuro senza averli in condivisione che altri enti (Google, Amazon, Apple..) aumentando notevolmente la vostra sicurezza e quella dei vostri cari. Prestazioni e accessibilità dei file, così come la loro sincronizzazione rimarrà esattamente identica, con la differenza che in questo modo, avremo noi il pieno controllo di tutto. Inoltre non avrete mai problemi di spazio: basterà infatti comprare un nuovo hard disk e via. Addio abbonamenti mensili, cambio policy e prezzi, riduzione di spazio e via discorrendo. Con un NAS personale, tutto questo sarà solo un ricordo.