RaspberryPi 4 - perchè l'ho comprato

I RaspberryPi sono computer a scheda singola, sviluppati dalla Raspberry Pi Foundation, con processori ARM, progettati per ospitare sistemi operativi basati su kernel Linux o RISC OS. La presentazione ufficiale avvenne il 29 febbraio del 2012 ed oggi, dopo circa 10 anni, si sono succedute diverse versioni con un sempre maggior successo presso il grande pubblico. L'idea alla base della Raspberry Foundation è la realizzazione di un dispositivo a basso costo, concepito per stimolare l'insegnamento di base dell'informatica e di argomenti ad essa correlati e della programmazione nelle scuole e di riportare uno spirito i divertimento nell'apprendimento e nello studio del computer (sia a livello hardware che a livello software). E a giudicare dalle iniziative che ogni anno si moltiplicano e dalla diffusione dei suoi device, direi che è riuscita in buona parte nel suo intento. Stessa cosa dicasi per il costo, davvero irrosorio per una macchina che arriva a casa praticamente pronta all'uso, si parla di circa €40 per il kit base con 1gb di ram (e stiamo parlando comunque dell'ultima versione disponbile, ovvero il Pi 4). Grazie alle sue dimensioni contenute e alla sua versatilità, i vari modelli di Raspberry possono oggi essere utilizzati per tantissimi progetti, dalla creazione di un piccolo media center domestico per l'intrattenimento, passando per il retro-gaming e quindi tornare a giocare a tutti i videogiochi che hanno caratterizzato la nostra infanzia, fino ovviamente a tutti i progetti di domotica e programmazione. Pensate che ci sono persone che hanno creato un giardiniere automatizzato per gli interni, chi ha ricreato un Gameboy, chi un altoparlante e chi un assistennte per i chicchi di caffè. Potete trovare tanti altri progetti qui.
Tornando a parlare della Raspberry Pi Foundation, vi consiglio vivamente non solo di memorizzare il loro sito ma di visitarlo spesso. Ricco di contenuti legati ai temi dell'informatica, del coding e della sicurezza, ha tantissimi articoli e sezioni dedicate a grandi e piccini. Spesso organizzano anche dei Webinar e degli incontri online, dove si discute dei temi sopra elencati. Ed hanno anche una fantastica rivista HelloWorld che tratta di temi legati al mondo dell'informatica, del coding e ovviamente di internet, interamente dedicata agli insegnanti. È gratuita in formato PDF, ma è possibile acquistarla ad nel classico formato cartaceo alla modica cifra di €7. Personalmente la trovo molto curata e davvero ricca di spunti interessanti, specialmente per chi come me, sta cercando di insegnare le basi dell'informatica e del coding ad una bambina a mia figlia Alice.

HelloWolrd - La Rivista

Purtroppo negli ultimi tempi, complice la carenza di chip e la costante ricerca di device per il mining di bitcoin, la loro disponibilità è drasticamente ridotta dai venditori ufficiali in italiani; quelli non ufficiali invece li mettono in vendita a prezzi davvero folli, parliamo di circa €200 per il kit base. Fortunamente nell'ultimo periodo le cose stanno migliorando e anche l'assortimento sta tornando ad essere mediamente presente. Così, una sera, complice una mail pubblicitaria ricevuta (tra le poche veramente utile) sono riuscito a ritrovare in stock il kit che stavo cercando e quindi adesso eccomi qua, dopo circa 4 mesi a raccontarvi un po' di cose.

Kit e Unboxing

Il kit da me scelto è la versione Starter Kit Raspberry Pi4 Model B con 2gb di ram, attualmente la versione più potente e recente disponibile sul mercato. Disponibile anche nelle varianti con 4gb e 8gb di ram, ho scelto quella con 2gb dato che è più sufficiente per gestire i vari docker e tutte le cosette che ho in mente di farci. Il kit al suo interno comprende tutto il necessario per inziare, inclusa scheda sd, un paio di dissipatori passivi e un piccolo case nero che fa la sua dicreta figura e soprattutto mi consente di proteggerlo dalla polvere e da piccoli urti. La dotazione include ovviamente un alimentatore, type c e un comodissimo cavetto microhdmi-hdmi per poter essere collegato ad un monitor. Imballaggio perfetto di tutti i componenti, scatola essenziale ma curata in ogni minimo dettaglio. Aggiungo inoltre che l'ordine, come ricordato da una divertente cartolina, è preparato da un lavoratore dell' ESAT (ente e servizio d aiuto tramite il lavoro) Didier Baron. Bravi!

Kubii Thanks!
Per la prima volta, l'unboxing e il montaggio è stato fatto direttamente da mia figlia, chiaramente sotto la mia supervisione, ma io ho scelto io di procedere così. In questo modo ho iniziato a introdurle i concetti di scheda madre, componenti, dissapazione attiva e passiva e ovviamente gestione del calore. In ultimo le ho iniziato a spiegare la tipologia di uscite/porte presenti, la loro funzione e come tutto deve essere collegato. Terminate le operazioni iniziali, ho iniziato a configurare la parte software. Il kit viene spedito con una scheda sd pronta all'uso, con installata l'ultima versione di PiOS, la distribuzione linux creata appositamente per questi device: in pratica si tratta di una distro Debian ottimizzata per girare su processore ARM e con alcune aggiunte di extra e pacchetti dedicati al Raspberry.

Raspberry PI Starter KIT
Unbonxing Confezione
Unboxing e Montaggio

Perchè ho scelto PiOs Lite

Non necessitando per la gestione e la configurazione del device di una interfaccia grafica e volendo gestire, per comodità, tutto da terminale (di qualsiasi altro device abilitato in mio possesso) ho preferito virare verso una più comoda e leggera PiOs Lite. A livello tecnico le distro sono praticamente identiche, la seconda è solo decisamente più leggera e meno energivora in stand-by non avendo unsas interfaccia grafica da gestire. Ovviamente nella versione lite non sono inclusi eventuali software e pacchetti aggiuntivi previsti nella versione classica (ad esempio mediaplayer, browser e similari) in sostanza c'è tutto il sistema operativo e stop. Non a caso parliamo di un installer che pesa circa 289MB verso gli oltre 780MB della versione full. Meno stress su processore, meno ram occupata dal sistema operativo, meno consumi e di conseguenza meno calore generato. La preparazione della scheda microsd ha richiesto circa 5 minuti attraverso il tool ufficiale Raspberry Pi Imager (disponibile sia per Windows che per Mac) che non fa altro che automatizzare tutti i processi: formatta la microsd sd, scarica e installa la versione scelta direttamente da internet, rende la scheda bootable. Terminato il processo basterà inserire la scheda all'interno del Raspberry, collegare il cavo di rete, il cavo di alimentazione ed il gioco è fatto. Semplice no?

Primo avvio e configurazioni iniziali

Con PiOS Lite installato l'avvio è praticamente fulmineo, direi circa 10 secondi per avere tutto live, docker inclusi. Questo Raspberry. è stato configurato principalmente come gestore del traffico di rete, firewall, blocco pubblicità, VPN e ovviamente per gestire tutti i container docker per la gestione delle mie applicazioni in cloud. Motivo per cui, essendo l'unico device esposto in rete, le regole di privacy e accessi sono abbstanza stringenti. Dopo aver impostato una password vagamente lunga, ho implementato il 2FA per gli accessi via terminale/ssh e ridotto il numero di tentativi disponibili per inserire la password, così da ridurre al minimo la pericolosità di un eventuale attacco brute force. Cosa scontata ma non banale ho cambiato anche la porta di accesso ssh, così da rendere più difficoltoso il tutto. Passaggio successivo è stato quello di aggiornare i repository e controllare non ci fossero aggiornamenti disponibili via apt. Fatto questo ho iniziato l'installazione dei pacchetti utili al mio scopo. Ho iniziato con PiHole e poi con PiVpn e infine iniziato installazione e configurazione di docker, del suo composer e infine con la creazione dei vari docker-compose per l'installazione di tutto il necessario.
Completato il tutto ho fatto un giretto all'interno di htop, l'utility per la gestione via terminale di processi, consumi e ovviamente prestazioni. Devo ammettere che non solo tutto gira in maniera fluida e senza intoppi, ma anche sotto stress estremo, ad esempio con più client connessi via VPN, il consumo rimane davvero basso, su presa non sono mai andato oltre i 4,5W e temperature stabili intorno ai 65° (in idle le temperature scendono a circa 40°-45°, throttling termico si ha intorno agli 85° e il consumo si attesta intorno ai 2W). Un risultato davvero molto molto interessante, considerando poi che al momento non ho installato ventole o altro, ma solo piccoli dissipatori passivi.

Raspberry Live Status

Conclusioni

Dopo 4 mesi di utilizzo, accesso praticamente sempre, salvo qualche riavvio che effettuo ogni circa 20gg, per pulire cache e tutto il resto, sono pienamente soddisfatto del suo acquisto. Ottimo device per gestire domotica, docker e firewall, ottimo device per retropie ed ottimo device per i più piccoli. Opportunamente configurato può essere veramente dato in mano a chiunque e può fungere tranquillamente anche da minipc domestico. Le prestazioni, per uso classico, sono più che buone e con consumi elettrici davvero irrisori. Ovviamente poi c'è da considerare la sua espandibilità e tutte le infinite possibilità che offre per configurare e programmare praticamente qualsiasi oggetto o circuito vi venga in mente. Fantastico nella gestione di VPN e blocco pubblicità, al momento, nessun docker ha mostrato il minimo segno di cedimento o altro, sempre attivi e sempre perfettamente funzionanti. In sostanza, considero ottimamente spesi gli €85 richiesti (spedizione inclusa) per entrare a far parte ufficialmente di un mondo che adoro, che ho sempre seguito con estremo interesse e che sono sicuro piacerà anche a mia figlia.