La domenica è sempre stato il nostro giorno. Colazione assieme caffellatte e pancake con Nutella per me, biberozzo e pancake liscio per te. Tappa veloce in bagno, vestizione, borsone e poi via dritti in piscina. L'andata, rigorosamente in tram, era sempre caratterizzata da tante domande: "papy ma oggi facciamo i tuffi? e Ruben (l'istruttore) ci sarà? e gli altri bimbi saranno in acqua con noi?. Avevi imparato a riconoscere la fermata esatta (Piazza Adelaide di Savoia), 5 minuti a piedi, per sgranchire le gambe e poi finalmente si arrivava alla Piscina Bacone. La gioia nei tuoi occhi ogni volta che vedevi quell'ingresso, un paio di scale e poi dritti nello spogliatoio e i suoi 50 gradi. La lezione durava all'incirca 50 minuti, che trascorrevi sempre parlando con tutti e di tutto, tranne quando toccava andare in immersione. Finita la lezione arrivava probabilmente uno dei tuoi momenti preferiti, la doccia. Durata stimata circa 15 minuti, sempre in piedi, a differenza degli altri bambini volevi insaponarti e sciacquarti da sola. Finita la doccia i primi segni di cedimento e sonno si manifestavano sotto il phon, quando dopo esserti fatti asciugare i capelli, pretendevi di fare lo stesso con me. Si tornava poi in spogliatoio, vestizione veloce (con annesso Morsotto) e poi via a casa, ci aspetta la pappa. Il rientro doveva essere rigorosamente in metro (o per meglio dire treno). La gioia nel raccontare a mamma i tuoi progressi, lei nel mentre era andata a fare la spesa, pappa veloce, cambio panno e poi nanna.
Il virus e la quarantena hanno fermato anche questo, e la domenica è diventata un giorno come un altro. Colazione assieme si, ma poi si restava a giocare in casa o al massimo nel giardino condominiale e più volte mi hai sempre chiesto "Papy, ma perché non andiamo più in piscina?". La nostra risposta pare averti convinto, ma i tuoi occhi, la domenica mattina, erano un po' meno felici.
Ed arriviamo ad oggi, domenica 17 maggio. L'Italia e gli Italiani, stanno faticosamente provando a ripartire,in quella che viene da tutti ribattezzata "fase 2". Ma per te amore, la "fase 2" non esiste. Riaprirà tutto, palestre, cinema, negozi, bar, ma non le scuole, almeno fino a settembre, forse riapriranno i centri estivi, ma al momento nessuno ha ancora capito come e soprattutto quando.
Questa mattina, mi sono svegliato presto e sono uscito frettolosamente per andare a fare un po' di spesa per la settimana. Tu eri ancora in pigiama mezza intontita sul divano che finivi il biberozzo di latte. Lungo la strada del rientro mi ricordo che hanno finalmente aperto i parchi. Dobbiamo assolutamente andarci, sono curioso di vedere che effetto ti farà uscire dal cancello di casa dopo oltre 2 mesi di reclusione. E poi c'era da provare la nostra prima uscita senza pannolino: tra le altre cose in questa quarantena abbiamo anche affrontato con successo il tema spannolinamento.
In fretta e furia, si amore ho anche bruciato un rosso ma pazienza, torno a casa, mamma ti aveva già vestita, eri pronta ad andare a giocare in cortile. E poi la sorpresa una volta sotto quando hai visto aprirsi il cancello. Mi hai guardato e con aria stupita mi hai chiesto: "Possiamo uscire fuori?". Si amore, oggi possiamo uscire. "E dove andiamo papy?". Papy ti porta al parco, lo hanno riaperto, i giochi ci stanno aspettando.
Il parco dista circa 5 minuti a piedi da casa nostra, oggi hai voluto fare tutto il tragitto a piedi, solitamente verso metà percorso toccava prenderti sulla spalle. Hai curiosamente osservato tutto, quasi a voler riassaporare una nuova libertà dopo un periodo strano per te. Arrivati al parco i tuoi occhi sono tornati belli e luminosi, i tuoi giochi preferiti erano ancora lì: l'altalena, lo scivolo, il cavallo e la casetta. Te li sei goduti tutti per circa 3 ore, di felicità, di libertà, di ritorno ad una quasi normalità. Siamo rientrati canticchiando, mano nella mano, pranzato assieme e poi a nanna assieme. Come nelle nostre domeniche in piscina.
Torneremo a nuotare amore, a prendere il tram e il treno, a uscire, a trascorrere le ore al negozio Lego, ma lo faremo in modo diverso e nuovo. Senza pannolino, come i bambini grandi.